Tari e B&B in Campania: l’Abbac: una riforma per una tassazione equa
Un’ingiustizia fiscale da risolvere. È quanto denuncia l’ABBAC (Associazione Bed & Breakfast della Campania), che ha inviato una nota all’ANCI Campania e ai Comuni per chiedere una revisione del sistema di calcolo della TARI applicata ai B&B. Attualmente, la tassa sui rifiuti viene imposta sull’intera struttura, senza distinguere tra la parte destinata all’attività ricettiva e quella adibita ad abitazione privata, generando un salasso economico per i gestori.
Secondo l’ABBAC, questa modalità è in contrasto con i principi normativi vigenti e con il regime fiscale forfettario previsto per i B&B non imprenditoriali dall’articolo 5 del D.Lgs. 50/2017. Inoltre, i regolamenti comunali campani non applicano in modo uniforme le tariffe differenziate, nonostante alcune città, come Napoli, prevedano la possibilità di distinguere tra diverse destinazioni d’uso.
“Non possiamo accettare una tassazione sproporzionata – afferma il presidente dell’ABBAC, Agostino Ingenito – che rischia di mettere in ginocchio i piccoli gestori e di penalizzare un settore strategico per il turismo regionale”.
L’ABBAC propone l’introduzione di una normativa chiara, che preveda:
- Una circolare regionale per regolamentare la TARI in modo differenziato per i B&B;
- Modifiche ai regolamenti comunali per garantire un’applicazione equa della tassa;
- Un tavolo di confronto istituzionale tra Regione Campania, ANCI e Comuni;
- Un intervento nazionale per uniformare la tassazione in tutta Italia.
La mancata revisione della TARI rischia di pesare su un settore già provato da costi di gestione elevati, scoraggiando nuovi investimenti e penalizzando la competitività delle strutture extralberghiere.
“Il turismo è una risorsa strategica per la Campania – conclude Ingenito – e non possiamo permettere che un’incongruenza normativa ostacoli la crescita di un settore fondamentale per l’economia regionale”.